VECCHI AMICI. Racconti horror: recensione di Rubrus (05/06/2014)
Un racconto horror è un po’ come un incontro di arti marziali: ognuno di noi ha i suoi “punti di pressione fobica” e l’autore horror cerca di colpirci proprio lì. Lo scrittore scadente mira là dove è certo (lui) di ottenere l’effetto voluto. Il problema è che, magari, ci abbiamo “fatto il callo”, per rimanere in metafora, e siamo diventati insensibili.Lo scrittore più raffinato, invece, ci colpisce là dove non ce lo aspettiamo. Quando la botta arriva, fa male, ma ormai è troppo tardi. E quindi: è possibile avere paura di una mucca? Dico: una mucca, uno di quegli animali mansueti e paciocconi, dispensatrice di candido latte, dagli occhi tumidi e dal passo indolente scandito da un rilassante e gioioso scampanio? È davvero possibile? Leggete “Mucche” e lo saprete. E ancora: niente è in grado di terrorizzarci come la nostra stessa mente. Ciò che immaginiamo è spesso infinitamente peggiore di quel che riusciamo o che ci fanno vedere. Se sogniamo di precipitare in ascensore e poi, qualcuno, il giorno dopo, precipita sul serio; se, il giorno dopo, sogniamo di essere sbranati da un leone e qualcuno, il giorno dopo, viene sbranato da un leone... be’, allora speriamo davvero che i nostri siano solo “Strani sogni”. Specie se, la terza notte... E di nuovo: Babbo Natale, si sa, è troppo buono per essere vero, e infatti non è vero. Se fosse vero, dunque, non dovrebbe, non potrebbe essere così buono. Ma quando una città sembra impazzita perché lui sta per arrivare, chi sta arrivando, veramente?Tra rimandi poeschi (“Il gatto nero”) agitati in loop spaziotemporali e citazioni kinghiane (“L’armadio”, “Paura del buio”), tra inquietanti moniti che il mondo, inascoltato, pare lanciarci (“Solo fumo”) e Elise alla Luis Zafon (“L’Ombra del vento”) dimoranti in magioni fin troppo ombrose, questi racconti cercano di mettervi al tappeto con un solo colpo, preciso, ben assestato e vibrato là dove non ve lo aspettate. Accetterete la sfida? In fondo, sono solo “Vecchi amici” e, dai nemici, si sa, mi guardo io, mentre dagli amici... di Rubrus (scrittore di noir, horror e mistery)